Il 12 novembre, l’Azione Cattolica, associazione laicale presente nella Chiesa locale messinese sin dal 1911, ha tenuto presso i locali del Centro diocesano di AC, l’Assemblea di inizio anno associativo. È stata una preziosa occasione di incontro e di confronto per fare un bilancio dell’impegno profuso nel quadriennio, straordinario e complesso, che tra qualche mese si chiuderà (a causa dell’emergenza sanitaria, a livello nazionale, è stato deciso di prolungare di un anno la tradizionale durata del mandato dei vari organi dell’Associazione). Al tempo stesso, sono state fissate le basi per la programmazione che vedrà impegnata l’AC in futuro.
La mattinata ha avuto inizio con la S. Messa, che è stata celebrata nella chiesa di Santa Maria all’Arcivescovado (luogo di culto particolarmente caro all’Azione Cattolica diocesana perché noto come “Cappella dell’Azione Cattolica” prima che S.E. Mons. Marra le desse il titolo che oggi la definisce) e che è stata presieduta dall’Assistente unitario mons. T. Cocivera, con la partecipazione di p. E. Maestri (Assistente del Settore Adulti) e di p. G. Maio (Assistente del Settore Giovani). Durante il corso della giornata, anche p. G. Imbesi (Assistente ACR) ha raggiunto i partecipanti, cosicché il Collegio Assistenti al completo – seppure in momenti diversi – ha preso parte all’Assemblea.
I lavori hanno avuto inizio con la relazione introduttiva del Presidente diocesano, prof. A. Randazzo; sensibilmente emozionato, quest’ultimo ha rilevato come l’AC abbia retto l’urto provocato dalla “tempesta” che ha investito tutti in questi anni, rimanendo “a galla”.
Molte le considerazioni svolte dal Presidente; tra le altre cose, ha sottolineato come gli organi collegiali si siano riuniti frequentemente durante gli anni trascorsi ed ha ricordato che, tra i progetti avviati, è stata intrapresa una collaborazione con l’Ufficio catechistico diocesano ai fini della redazione del sussidio “Il mio diario. Emmaus”, che integrerà i percorsi di iniziazione cristiana. Ha inoltre comunicato che è in corso una interlocuzione con tre parroci, per provare a portare (in alcuni casi, a riportare) l’Associazione nelle parrocchie da loro guidate. Ha pure auspicato un nuovo protagonismo dei giovani.
Riferendosi all’avvenire, Randazzo ha esortato l’AC ad essere missionaria e maggiormente impegnata nel dibattito pubblico (e, quindi, nell’ambito socio-politico latamente inteso), sempre nel rispetto dell’identità associativa ma nella consapevolezza che l’Associazione deve essere in grado di leggere i “segni dei tempi” per sapersi rinnovare (come, d’altra parte, è chiamata a fare l’intera Chiesa) per riuscire a stare al passo di questa epoca di cambiamenti.
Infine, si è soffermato sull’icona biblica dell’anno, intorno alla quale si articolerà il cammino formativo dell’intera Azione Cattolica Italiana: “Chi ha toccato le mie vesti?” (Mc 5, 21-43), una domanda – ha affermato – che Gesù rivolge a tutti noi. Ha augurato all’AC di avere il coraggio e l’audacia dell’emorroìssa che, pure in una situazione complicata come quella che viveva, ha cercato il Signore ed è riuscita a toccare il Suo “mantello”.
A seguire, i presenti si sono divisi in gruppi per riflettere su quattro ambiti indicati dal Centro nazionale, sulla cui base si dovrà costruire il Documento Assembleare che, ad inizio di ogni triennio, fissa il percorso che le associazioni diocesane intendono intraprendere, all’interno di un percorso generale che accomuna l’intera ACI, non a caso definita da papa Francesco “‘palestra’ di sinodalità” (30 aprile 2021). I diversi gruppi, guidati ed animati dai membri della Presidenza e da alcuni consiglieri diocesani, hanno ragionato sui seguenti ambiti tematici: persone e comunità; comunione e responsabilità; formazione e cultura; spiritualità e sinodalità. I risultati di tale riflessione, esposti a voce in plenaria, saranno poi inviati per iscritto al Consiglio diocesano per iniziare ad impostare il Documento sopra citato.
Ha preso avvio così il percorso assembleare che condurrà, dapprima, al rinnovo dei consigli parrocchiali e, dopo, a quello del Consiglio diocesano.
Al termine dei lavori, gli aderenti presenti hanno condiviso un momento di convivialità.
In definitiva, l’Assemblea è stata una preziosa occasione per rinnovare l’impegno, con umiltà e in spirito di servizio, a beneficio della Chiesa (della quale i laici sono parte costitutiva) e della società intera.