Clara Polimeni, Vice-Presidente diocesana del Settore Giovani, racconta l’esperienza vissuta a Roma da un gruppo di giovani della Diocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela.
“Segni del tempo” è il titolo dell’appuntamento tenutosi a Roma lo scorso 28, 29 e 30 Ottobre, organizzato dal Settore Giovani Nazionale di Azione Cattolica.
Questo incontro ha permesso a noi giovani di riscoprire la bellezza della responsabilità nei confronti della comunità e del territorio, ci ha reso più consapevoli al fine rendere il nostro servizio autentico e ci ha fornito nuovi strumenti per curare le relazioni senza trascurare l’ascolto dell’altro.
Segni del tempo, quindi, è stato uno spazio di formazione, confronto, conoscenza e ascolto per migliorare il nostro servizio e per continuare a formarci per continuare a camminare con entusiasmo, testimoniando la Parola con autenticità e coerenza.
In questi tre giorni abbiamo riflettuto su tre macro-temi: “studio e lavoro”, “tempo libero” e “città”. Ciascun tema comprendeva diversi convegni a cui hanno preso parte personalità importanti come Rosy Bindi, Rudi Bressa, Giuliana Albano, S.E.R. Mons. Luigi Renna e tanti altri.
L’evento che ha caratterizzato questo grande appuntamento, è stata la grande opportunità nel partecipare all’udienza con Papa Francesco presso l’aula Paolo VI. Riportiamo alcuni passaggi che hanno segnato il discorso del Santo Padre per ciascuno di noi giovani presenti in aula.
“Vi dico subito che apprezzo molto il fatto che a voi sta a cuore la parrocchia. Anche a me sta a cuore! La parrocchia: la radice è nella parrocchia. Tutto questo voi lo avete vissuto anche attraverso l’Azione Cattolica, cioè un’esperienza associativa che è, per così dire, “intrecciata” con quella della comunità parrocchiale.
Alcuni di voi immagino che abbiate fatto parte di un gruppo ACR, l’Azione Cattolica dei Ragazzi; e lì già si impara tantissimo di che cosa significa far parte di una comunità cristiana: partecipare, condividere, collaborare e pregare insieme…
E poi, ancora: che il cristiano si interessa alla realtà sociale e dà il proprio contributo; che il nostro motto non è “me ne frego”, ma “mi interessa!”
Giovani credenti, responsabili e credibili: questo io vi auguro. Potrebbe diventare anche questa una formula, un “modo di dire”. Ma non è così, perché queste parole sono incarnate nei santi, nei giovani santi!”
Siamo immensamente grati per i giorni vissuti insieme e per gli incontri fatti, vogliamo trovare gli strumenti e i modi per aiutare le nostre realtà parrocchiali e territoriali a migliorarsi e ad essere lievito per supportare i giovani nel loro cammino di vita e di fede.