Per attrazione … Adulti missionari e sinodali cioè associativi
Sulle verdi colline messinesi gli adulti dell’Azione Cattolica, dopo la pausa forzata del 2020 e l’esperienza originale del 2021, hanno rivissuto l’esperienza del campo estivo residenziale. Nella accogliente struttura delle Figlie di Maria Ausiliatrice, posta sui Colli San Rizzo, quanto pensato e organizzato dai Responsabili e dalla equipe diocesani ha preso forma ed è stato tradotto in una “due giorni” veramente densa di appuntamenti e di momenti di significativa riflessione.
Il campo è, come insegnano l’esperienza associativa e, in maniera canonica, gli Itinerari formativi, uno degli strumenti più qualificanti di formazione associativa. Per questa ragione, nonostante le difficoltà riscontrate nel corso della organizzazione, il Settore ha voluto con forza che gli adulti potessero misurare di nuovo la bellezza dello stare insieme.
Perseverare nella visione di una associazione più vitale, nella proposta di un programma ricco ed articolato, nell’invito reiterato ai responsabili parrocchiali, sia Presidenti che v. Presidenti del Settore Adulti, ha prodotto frutto. Il campo ha preso forma a partire da una esigenza acclarata e condivisa: elaborare un progetto missionario spendibile, finalizzato a proporre o riproporre il carisma associativo nell’intero territorio diocesano.
Il programma del campo, dunque, ha risposto a questa prospettiva progettuale offrendo a tutti i partecipanti una possibilità concreta di riflessione comune fondata su un preciso orizzonte di riferimento: capire se e quanto il carisma dell’AC abbia forza attrattiva presso il presbiterio e il laicato della Chiesa locale messinese. Per percorrere questo orizzonte, il campo è stato pensato in cinque differenti, ma connessi, momenti di incontro: il primo, forse il più significativo, dedicato all’incontro con i sacerdoti; il secondo alla riflessione in gruppi di studio e approfondimento; il terzo all’assaporamento del bello; il quarto al confronto con l’esperienza che l’Associazione vive a livello nazionale; il quinto e conclusivo, dedicato al rendimento di grazie attraverso la Celebrazione eucaristica.
La partecipazione di un buon numero di sacerdoti, giovani e meno giovani, parroci e direttori di Uffici diocesani, conoscitori del’AC ovvero molto lontani dalla esperienza associativa, è stato uno dei risultati più belli dell’impegno dei Responsabili diocesani del Settore. Per la prima volta, infatti, dopo lunghi anni un buon numero di sacerdoti ha partecipato ad un invito dell’AC per vivere una esperienza di comunione e riflessione. Tre gli interventi guida che hanno anticipato e favorito la riflessione comune per sviluppare il tema generale del campo “Per attrazione…adulti missionari e sinodali, cioè associativi”: il primo, affidato a Luigi D’Andrea, Presidente nazionale del MEIC, ha approfondito il tema della sinodalità; il secondo, sviluppato da Antonietta Zampino, presidente dell’Associazione Missionaria Internazionale, ha riguardato il tema della missionarietà; il terzo, affidato a don Enzo Smriglio, Assistente unitario regionale dell’AC siciliana, ha letto gli ambiti della missionarietà e della sinodalità alla luce del carisma associativo dell’AC.
Ricco, intenso e denso di verità il dibattito animato dagli interventi dei sacerdoti presenti, tutti in qualche modo mossi dal desiderio di dire bene dell’AC, ma anche di pro-vocare l’AC ad un rinnovato impegno che possa coinvolgere il territorio. Tutto è stato mosso da uno spirito di verità che ha permesso di esprimere con franchezza le difficoltà e i desideri, le attese e le problematicità di comunità parrocchiali attraversate da una profonda crisi identitaria. S. E. Mons. Cesare Di Pietro, Vescovo ausiliare della Chiesa messinese, e amico dell’AC, ha tratto le conclusioni di una giornata veramente interessante e ricca di contenuti. I “tavoli di lavoro” sono stati il luogo della lettura e del discernimento che ha permesso ai laici di AC di elaborare una visione prospettica dei bisogni, dei limiti, delle risorse e delle opportunità dell’AC che vive questo tempo complesso che orienta alla parcellizzazione e, per molti versi, al disimpegno. L’incontro serale del primo giorno di campo è stato una vera “chicca”. A Castanea delle Furie, grazioso paese incastonato sui colli Peloritani, i partecipanti al campo hanno avuto l’opportunità di incontrare don Enzo Majuri, studioso raffinato di Dante e della Divina Commedia, che ha offerto una “lectio magistralis” sul tema “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, pensato quale momento “culturale” del campo per orientare alla speranza dopo il tempo della pandemia e delle chiusure che così tanto in profondità ha inciso nel sentire di molti.
Il secondo giorno del campo è stato qualificato dalla presenza di Paolo Seghedoni, Vice Presidente nazionale dell’AC per il Settore Adulti.
Un’occasione di incontro veramente importante perché i presenti hanno avuto modo di ascoltare parole che hanno dato risposta ad una domanda di fondo: “Dove va l’AC di questo tempo?”. Una occasione di confronto, di domande e risposte che ha detto veramente molto dell’AC a livello nazionale e diocesano.
La celebrazione della S. Messa, presieduta da don Enzo Maestri, assistente diocesano per il Settore Adulti, è stato il momento di sintesi più alto di tutto il campo perché il rendimento di grazie che si è levato dai cuori di tutti i presenti ha detto della gioia vissuta in due giorni brevi ma intensi di una esperienza che ha dato molto.
Soddisfatti, così come tutta l’Equipe diocesana del Settore Adulti, i due V. Presidenti diocesani per il Settore Adulti, Carla Buda e Sergio Visconti, che hanno fermamente voluto il campo, accettando una scommessa impegnativa in un tempo non facile per la vita dell’AC diocesana.