Domenica 31 gennaio 2021 si è svolta – in modalità telematica – l’annuale Festa della Pace dell’Azione Cattolica diocesana; l’iniziativa è stata trasmessa sulla pagina Facebook “Azione Cattolica – Arcidiocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela”, dove è possibile rivedere l’intero video dell’incontro. Pure in questo difficile momento, l’AC non rinuncia a vivere, seppure con modalità nuove e inusuali, i consueti momenti di vita associativa, che prosegue con impegno e speranza. Volendosi fare prossima a tutti gli aderenti (e non solo), l’Associazione intende “abitare” questo (ed “ogni”) tempo, con le prove ma anche con le opportunità che esso presenta.
Il tema dell’incontro, che ha tratto spunto dal Messaggio di papa Francesco per la LIV Giornata Mondiale della Pace, è stato: “Sono forse io il custode di mio fratello?” La cura come cultura della Pace.
L’incontro, presentato da Biagio Pezzimenti (consigliere del Settore Giovani), ha avuto inizio con una riflessione introduttiva degli assistenti ecclesiastici. Mons. Tindaro Cocivera (assistente unitario) ha svolto un breve intervento a partire dall’episodio di Caino ed Abele al quale si rifà il titolo; a seguire, p. Giuseppe Imbesi (assistente ACR), p. Giuseppe Maio (assistente Settore Giovani) e p. Giovanni Sturiale (assistente Settore Adulti) hanno offerto taluni spunti sul tema della cura e della pace.
È stato, poi, il momento dell’intervento di saluto del Presidente diocesano Alberto Randazzo che, dopo aver espresso la vicinanza di tutta l’Associazione a chi è nella sofferenza, ha sottolineato come l’emergenza abbia fatto sperimentare “la necessità – che è diventata anche bellezza – di prenderci cura l’uno dell’altro, facendoci gustare […] una ‘fraternità del quotidiano’ […] fatta anche di piccoli gesti […] carichi di solidarietà, di responsabilità verso il prossimo”. Ha poi auspicato che la “cultura della cura” si possa assumere nell’ordinarietà, nei rapporti quotidiani, anche dopo la fine dell’emergenza, per poter costruire la pace nella società; si è augurato, infatti, che l’iniziativa del 31 gennaio non rimanga fine a se stessa ma possa costituire un punto di partenza per vivere con successo la “sfida della pace”, avviando un “bellissimo processo di pace” ed essere, davvero, “fratelli tutti”.
Vi sono stati poi gli spazi dedicati all’Articolazione ACR ed ai Settori Giovani e Adulti. La prima ha presentato una serie di attività proposte all’ACR delle varie associazioni parrocchiali; sono intervenuti Ylenia Bottari (responsabile), Luca Capilli (vice-responsabile), Micol Fiorello (consigliere) Giovanni Gattarello (consigliere), Umberto Busà (consigliere), Claudia Aprile (membro di équipe).
Alberto Randazzo ha poi presentato Roberto De Salvo, Presidente dell’Azione Cattolica SS. Annunziata, che ha offerto una “testimonianza di pace” raccontando un’esperienza di cura vissuta – durante l’emergenza – da quella Associazione insieme alla comunità parrocchiale.
Il Settore Giovani, attraverso Biagio Pezzimenti, ha presentato due ospiti: Emanuela Gitto (dell’AC diocesana, con incarichi al Centro nazionale) e Chiara Russo (dell’AC di Albano laziale). La prima ha condiviso con tutti la sua esperienza a contatto con altre culture; la seconda, invece, ha raccontato l’esperienza associativa “Al vedere la stella” vissuta, insieme al padre, a Betlemme in aiuto a bambini bisognosi di cura, dal punto di vista sia fisico che psichico.
Il Settore Adulti, invece, ha proposto un video dal titolo “Percorsi di Pace. Risonanze, voci, volti di adulti”, al quale hanno partecipato taluni associati (membri di equipe, ma non solo) oltre ai vicepresidenti diocesani del Settore Carla Buda e Sergio Visconti. Questi ultimi hanno spiegato il video ed hanno introdotto Maria Giovanna Ruggieri, che ha offerto un’appassionata testimonianza; quest’altra ospite, che ha pure avuto responsabilità in Azione Cattolica a livello nazionale e che è stata anche Presidente mondiale dell’Umofc (Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche), ha raccontato in particolare la sua esperienza nel Borundi e in Birmania.
Infine, con il saluto del Presidente diocesano e di chi ha presentato si è chiuso l’incontro, con la speranza di aver gettato un semino, di continuare la riflessione in futuro e nel ricordo, nel giorno della memoria liturgica, di s. Giovanni Bosco, autentico “maestro di cura”.